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mercoledì 27 aprile 2011

Nuntio vobis gaudium magnum...



Salve gente,

Finalmente posso dire di aver visto 'Habemus Papam'! La prima idea che mi è sfrecciata in mente appena iniziati i titoli di coda è stata: ma in un film in cui cardinali, vescovi e guardie svizzere sono dipinti simpatici e divertenti come non mai, cosa può aver dato fastidio alla Cei? Voglio dire, capisco che la radicale "umanizzazione" della figura papale non sia proprio all'ordine del giorno della Conferenza Episcopale, ma... c'è di peggio! E anzi, uno come Moretti poteva fare MOLTO di peggio! Al contrario, mi sono ritrovata a guardare un film di un regista sì scettico ( il suo personaggio - il più divertente, a mio parere - si dichiara ben presto non credente ) ma allo stesso tempo molto rispettoso, che non mette mai in dubbio, come invece sarebbe stato molto facile fare, la fede dei protagonisti, ma solo il ruolo di rappresentanza e quindi, la parte
"istituzionale".

Il film procede con passo lento nella fase iniziale, per poi ritrovarsi con un passo molto più da commedia con la comparsa del personaggio di Moretti e, in misura ahimè ridotta, di quello di Margherita Buy, entrambi psicanalisti. Dico ahimè perché, proprio a voler trovare una pecca nel film, la superficialità con cui questi due personaggi vengono narrati e descritti è forse il difetto più grande; per quanto i personaggi di Moretti siano quasi sempre un caso a parte, venendo descritti già chiaramente dall'attore, con i suoi famigerati modi surreali e ossessivi, in questo film le due figure svolgono un ruolo particolarmente importante(quello dello sguardo "distaccato" e non da fedele ) che sarebbe stato divertente veder imposto, ogni tanto, su quello altrettanto magnetico di Michel Piccoli, il papa.
Comunque gran film, divertente, che rivedrei molto volentieri, ma che non si avvicina alla perfezione del 'Caimano'.