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mercoledì 14 settembre 2011

Dalla saga 'Le posizioni incerte del PD': D'Alema e i matrimoni gay, contestato alla Festa dell'Unità a Bologna


Tutto è iniziato con la pubblicazione su internet delle dichiarazioni che Massimo D'Alema ha rilasciato in occasione della Festa dell'Unità di Ostia lo scorso 9 settembre; due le principali frasi incriminate che tutto ieri sono circolate tramite Facebook e Twitter facendo infuriare pubblico e associazioni omosessuali:

"... come è previsto dalla Costituzione del nostro Paese, se non la si cambia, è l'unione tra persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione. Tra l'uomo e la donna, questo dice la Costituzione."

"I diritti gay adesso possono aspettare, prima c'è la crisi del Paese da risolvere".


Frasi scandalose, paragonabili per ignoranza e sensatezza alle ultime dichiarazioni anti Ikea e Madonna di Giovanardi: palese è la confusione che sembra avere D'Alema sul matrimonio e sulla Costituzione, cosa abbastanza grave per un politico. Non so bene quale edizione abbia letto lui, ma in nessuna, che io sappia, si parla di matrimonio come unione tra uomo e donna fine alla procreazione - sì, c'è sempre quel testo che dice "L'uomo si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne" eccetera eccetera... però quella è la genesi della Bibbia! -.

Questo infatti il primo commento da parte di Paolo Patané, presidente Arcigay: "Affermazioni talmente rozze da risultare incredibili. Intanto finge di dimenticare che non esiste nessuna relazione tra matrimonio e procreazione. Poi, confonde tra matrimonio civile e matrimonio religioso. E infine riesce persino a dimenticare la sentenza della Corte costituzionale 138 del 2010, che parifica i diritti delle coppie conviventi dello stesso sesso a quelli delle coppie coniugate eterosessuali. In qualunque Paese dell'Unione queste sarebbero le tipiche dichiarazioni di un esponente di estrema destra con smanie religiose, ma in Italia sono le dichiarazioni di un leader del Pd, ovvero di un partito che si dice progressista e di sinistra".


Sfortunatamente per D'Alema, due giorni dopo le clamorose affermazioni, capita proprio della capitale gay d'Italia, Bologna, sede di Arcigay nazionale; l'associazione omosessuale, qualche ora prima dell'arrivo di D'Alema in città, minaccia contestazioni "per manifestare il proprio dissenso rispetto alle parole sui diritti delle persone lgbt (...) non è vero che in tempi di crisi i diritti civili sono secondari"; in poche ore i rappresentanti arrivano alla Festa per protestare; il tutto sembra poi risolversi in un incontro improvvisato in una saletta del Parco Nord poco prima del suo ingresso sul palco, sul quale lo attenderanno per una buona mezzora.
"In questo momento" ha detto il politico durante l'incontro con Elisa Manci, presidente Arcilesbica, e Paolo Patané "c'è un gruppo di lavoro del partito che sta elaborando una proposta per allargare i diritti per le persone omosessuali. E con quella andremo alle elezioni. Non è corretto che io dall'esterno li bombardi mentre loro discutono. Noi siamo l'unico partito italiano che lo fa".
In commento alle precedenti dichiarazioni, poi, si scusa goffamente: "Chiedo scusa per l'equivoco. Può darsi che i miei riferimenti al testo costituzionale siano stati rozzi, che non mi sia espresso con chiarezza (...) non ho mai detto che la costituzione impedisce il matrimonio omosessuale. Ho detto che siamo in un Paese con una storia e una tradizione" - ah no? Strano... sembrava proprio così... -.
Non poteva, infine, non concludere con il ribadire la presenza di un "mondo cattolico" la cui sensibilità bisogna stare attenti a non urtare - già, pensate a tutti quei mafiosi urtati dalle leggi sul fisco... la loro povera sensibilità! -.
Tutto questo ovviamente non basta ad Arcigay e Arcilesbica, che come conseguenza delle risposte fumose e confuse ricevute corre subito a chiudere in segno di protesta il banchetto del Cassero 'Bologna Pride 2012'.

Ecco un altro episodio de 'Le posizioni incerte del PD'. Un partito confuso, senza una linea comune, che vorrebbe ottenere così voti da tutti, ma che per ovvie ragioni, non li ottiene da nessuno...

venerdì 26 agosto 2011

Hanna: film accattivante e deludente?


Quando uscendo dalla sala di un cinema provi solamente un gran dispiacere è sintomo di una sola cosa: il film, se non fosse per un piccolo particolare, sarebbe stato molto più bello...
Questo accade con 'Hanna': colonna sonora fantastica, idee registiche buone, attori formidabili, spunti interessanti... cosa manca?
Ah già, la SCENEGGIATURA.
Superficiale e tirata verso un finale banale e scarno: ti lancia i personaggi sullo schermo facendoti sperare in chissà che cosa senza però mantere la promessa.

La storia già appare accattivante:
Hanna è un'adolescente cresciuta in un luogo freddo e disabitato dal padre, ex agente della CIA, con la forza e le capacità di un soldato. Quasi educata unicamente per questo momento, viene mandata in missione per l'Europa alla ricerca della cattivissima Cate Blanchett, con lo scopo di ucciderla. Una volta creduta erroneamente compiuta la missione, sarà a sua volta lei stessa ad essere braccata lungo la strada che la porterà a ricongiungersi al padre, ma allo stesso tempo a scoprire il suo passato misterioso e a conoscere il mondo che le era sempre stato nascosto.
Il regista Joe Wirght riesce a trattare la trama con grande sensibilità, creando un mix tra favola e film d'azione che sicuramente funzione, riportando con grande maestria l'estetica della favola con i suoi personaggi archetipici; sfortunamente, pur riuscendo a evitare l'ostacolo della banalità nella scoperta del mondo esterno da parte di Hanna, non riesce comunque a portare il tutto a compimento.
Il film, infatti, ti accoglie con un'introduzione alla storia poetica e incalzante, ti descrive la protagonista attraverso gli occhi azzurri e la bravura di Saoirse Ronan, ti regala un cattivo agghiacciante e sexy tratteggiato con maestria da Cate Blanchett e allo stesso tempo non riesce a rendere interessante un seppur capace e affascinante Eric Bana e a lasciare spazio al violento ed effeminato Tom Hollander, classico personaggio che tanto promette e nulla dà. Mentre i tuoi occhi vengono deliziati da scene mozzafiato, da una fotografia pulita che riesce a trasmettere pathos ma allo stesso tempo ti lascia percepire l'atmosfera gelida e rigida, mentre le tue orecchie godono e si lasciano condurre e conquistare dalle tastiere e l'elettronica dei Chemical Brothers, la tua mente viene riempita da aspettative, viene esaltata nelle scene d'azione e avvolta nel personaggio della protagonista, per poi rimanere nell'ultima mezzora con il nulla più assoluto. A questo punto le idee geniali del regista risultano completamente sprecate, l'atmosfera favolistica dei fratelli Grimm appare posticcia, i personaggi non sembrano nemmeno appartenere più alla storia narrata e tutta la poesia nel ricondurre il finale con l'inizio del film non ci colpisce, ma ci lascia al contrario piuttosto aridi.
Peccato, un vero peccato per un film che nelle mani di Wright, con un tale cast, alcune delle idee più suggestive che possano venir tirate fuori in un action-spy movie, e una colonna sonora perfetta, poteva essere qualcosa. Qualcosa di meraviglioso, uno spiraglio di nuova luce per il cinema d'azione americano. Un nuovo 'Leon' terribilmente mancato.






martedì 23 agosto 2011

You and I: Gaga romantica, sofferente, felice, umana, sirena, uomo e donna.

Dopo la semi delusione del video di ‘The edge of glory’ Lady Gaga torna in grande stile con il nuovissimo 'You and I': non saremo ai livelli di ‘Bad Romance’, ma sicuramente abbiamo ritrovato l'animo contorto di ‘Paparazzi’ e le suggestioni di ‘Judas’. Innanzitutto ecco una breve ma dovuta introduzione prima dell'inizio della canzone: Gaga stessa aveva anticipato questa immagine di lei in vestito nero, dei suoi piedi sanguinanti e di questa lunga camminata verso le campagne del Nebraska. Interessante.

Dalla prima nota all'ultima la musica rappresenta perfettamente l'ambientazione country e il giallo granturco restituisce l'atmosfera alla canzone in una reciprocità assoluta. La prima strofa è già meravigliosa: una Gaga in nero e con braccio e mento metallici (quel movimento... sarà mica un riferimento a Frankestein junior???) in una posa innaturale comincia a cantare la sua storia. Ricostruirla alla perfezione non è cosa semplice, ma è anche in questo che finalmente ritroviamo lo stile della Haus of Gaga: stiamo guardando un puzzle, un video pieno di immagini suggestive, riferimenti culturali e pop culturali (dalla Shania Twain di 'That don't impress me much' ai video di Marilyn Manson di sigismondiana memoria) e balletti, questa volta però un po' troppo esterni alla trama.

Abbiamo forse due narratori, accompagnati da un piano, nel bel mezzo di un campo: Gaga, o più probabilmente Angelina Germanotta, e Jo Calderone (suo alter ego maschile già comparso sulla copertina di Vogue giapponese), le due componenti opposte tra loro che insieme, nella loro più assoluta completezza, creano Lady Gaga. Il bene e il male, il nero e il bianco, lo sporco e il pulito, maschio e femmina. Sono loro a raccontarci la storia, non poteva farlo Gaga, forse troppo presa emotivamente. E' una storia romantica, infondo. Questa sorta di yin e yang gagaiano ci sta mostrando una parte estremamente sensibile; ci sta mostrando tutto, e noi dobbiamo accettarlo. Questo ce lo fa capire anche il tweet con il quale Lady Gaga ha mostrato il video ai suoi followers: "Dovete amare ogni parte di me, come del resto devo farlo io, in modo che questa complessa e incomprensibile forza sia viva".

Tornando al video, ci vengono mostrati una Gaga sirena con il suo lui, innamorati e appassionati, una Gaga sposa, e una Gaga cyborg, quasi torturata da un uomo/dottor Frankestein. Tutte queste immagini possono ricondurre a due interpretazioni: potrebbero essere tutte coppie collegate tra loro dall'amore, difficile e sofferente; oppure potrebbero essere la stessa coppia nel corso di anni durante i quali l'innamorato ha tentato di trasformare la sua sirena in umana, facendole passare lunghi periodi di sofferenza ai quali probabilmente lei stessa si è sottoposta volentieri. C'è il matrimonio, l'esperimento di Frankestein è riuscito, eppure lei ci ha già raccontato di essersene andata senza di lui. Il punto comune tra le due interpretazioni, infatti, sarà proprio questo: la nostra Gaga iniziale è tornata a riprenderselo, il suo amore impossibile e doloroso; non se ne andrà senza di lui, stavolta.


mercoledì 6 luglio 2011

Google plus: cerchie, videoritrovi, chat, foto... il nuovo rivale di Facebook!

Facebook trema, twitter è in fermento, la gente cerca in tutti i modi di ottenere un invito... ebbene sì, è arrivata la nuova creazione di Google, è arrivato google plus!
Pubblicizzato fortemente con i cinguettii di twitter, e nominato ben poco sulle pagine di FB, si è fatto lentamente strada questo nuovo esperimento di social network, che subito ha fatto parlare di sé, non solo come nuovo rivale di Zuckerberg, ma soprattutto come misterioso portale dall'accesso VIP.
La mia curiosità e il mio ormai consolidato amore per le googlate mi ha portato subito all'interno di questa nuova creazione; per quanto ancora io non abbia avuto l'occasione di utilizzarlo al meglio, ho cercato di sbirciare comunque un po' tutte le caratteristiche, raccogliendo i molti commenti che, ormai da settimane, tempestano la mia home di twitter ( il mio amico falcon82 l'ha giustamente etichettato sul suo blog come un 'mini facebook con gli utenti di twitter').
Ci piace innanzitutto l'interfaccia, simile a quella di facebook, ma più pulita, snella e leggera; per chi già usufruisce di google chrome o gmail, l'accesso alla pagina è immediato e veloce.
Ottima idea quella delle cerchie, con le quali l'utente ha modo di condividere post e cose varie separando con semplicità gli amici dai conoscenti o dalle relazioni professionali: meno gaffe e più privacy, insomma!
Novità che un po' ricorda il 'mi piace' facebookiano è il tasto+1, che in mano al motore di ricerca più utilizzato del web è diventato più immediato: tutti i contenuti selezionati vengono sì elencati nel profilo utente, ma soprattutto sono poi evidenziati agli amici al momento di una ricerca sul web.
Ci piacciono, e anche molto, i videoritrovi, forse unica novità assoluta del baby social network: con facilità e senza programmi aggiuntivi da scaricare, gli utenti possono attivare delle vere e proprie video conferenze con i propri amici, instaurando chiacchierate di gruppo o visionando video e pagine web in diretta.
C'è da dire, a questo punto, che con google plus ci si ritrova all'interno di un vero e proprio 'sistema di controllo googliano' nel quale si ha l'impressione di avere tutto sotto mano: ricerca, gmail, youtube, il nostro profilo e quello degli amici. La comodità è tanto evidente quanto lo è l'aspetto monopolistico, che però, al momento, a me non dispiace.
Ancora, però, il nostro google+ non è facebook: gli utenti sono ancora pochi, com'è ovvio, molte applicazioni e particolarità che su FB avevano riscosso tanto successo mancano o comunque non sono ancora ad un livello sufficiente per concorrere (vedi gli album fotografici o la creazione libera di pagine), la strada da fare è ancora lunga. Da decidere, a questo punto, rimane solo questo: google plus vuole effettivamente diventare come il suo rivale zuckerberghiano, popolare e alla portata di tutti, o vuole piuttosto intraprendere la strada più twitteriana e diventare quindi il social network d'elite, quello utilizzato solo da coloro che con il computer ( o più probabilmente con l'iphone e ipad) hanno intrapreso ormai relazioni stabili e serie? Su facebook ormai sono iscritti tutti; i giovani "snobbini" (tra i quali, ahimé, devo inserire anche la sottoscritta...) che per primi hanno avuto l'accesso a google+, hanno subito gradito l'assenza di post su cani abbandonati ogni 3 per 2 o citazioni di Gigi D'Alessio; il vecchio compagno delle elementari che mai avresti contattato, il quarantenne frustrato alla ricerca di giovani diciottenni, le 'bimbeminkia' o i tamarrini con i loro status IlLeGgIbIlI, arriveranno anche su google+?

sabato 25 giugno 2011

New York legalizza il matrimonio omosessuale!

Alle 22 e 30 di venerdì sera (per noi italiani qualche oretta fa) il Senato dello stato di New York ha approvato la legge presentata dal neo governatore democratico Andrew Cuomo a favore dei matrimoni fra coppie omosessuali. Approvata con 33 voti a favore (di cui quattro repubblicani) e 29 contrari (un solo democratico), la legge era stata approvata già quattro volte dalla Assembly (la Camera dello stato), senza però riuscire poi a passare anche al Senato.
La folla radunata allo storico Stonewall Inn, al raggiungimento del quorum è esplosa in un boato di gioia per tutto il Greenwich Village: la newyorkese Lady Gaga ha subito commentato su twitter "Non riesco a smettere di piangere, ce l'abbiamo fatta ragazzi!".
Il merito di tutto ciò va al governatore Cuomo, che aveva fatto del matrimonio omosessuale una delle sue priorità di quest'anno: solo la campagna televisiva e radiofonica gli era costata 3 milioni di dollari. Il suo impegno è stato però ripagato dai 4 senatori repubblicani che per giorni si erano dimostrati indecisi sul voto e che ieri sera si sono schierati a favore della legge proposta.
"Mi scuso con chi si è sentito offeso" ha dichiarato il senatore repubblicano Grisanti, che precedentemente si era sempre schierato in opposizione alle leggi sui matrimoni gay, "ma non posso negare ad una persona, ad un essere vivente, ad un pagatore delle tasse, ad un lavoratore, persone del mio distretto e di tutto lo stato di New York, quegli stessi diritti che ho io con mia moglie".
New York sarà il sesto stato americano a permettere i matrimoni gay, dopo Connecticut, Iowa, Massachusetts, New Hampshire e Vermont. Su 19,3 milioni di persone, a New York, il 4.2 per cento della popolazione è omosessuale; tra trenta giorni queste 600 mila persone potranno esercitare il diritto di unirsi in matrimonio con la persona amata.
Esattamente il giorno prima Obama aveva appoggiato le unioni civili tra persone dello stesso sesso ad una raccolta fondi fra membri della comunità gay: se ancora per il presidente non era il caso di sbilanciarsi sulla questione matrimonio, di certo la sua presenza e gli eventi di ieri sera hanno portato una ventata di aria fresca e hanno gettato una luce nuova su New York.

Che questa ulteriore svolta americana stimoli i paesi europei? Intanto qua continuiamo a firmare per la petizione da presentare alla Commissione Europea.


martedì 21 giugno 2011

1.000.000 di firme per legalizzare il matrimonio gay in tutta l'Unione Europea




Sul sito https://www.peticiongay.com/ si stanno raccogliendo firme a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso da presentare all'Unione Europea in quanto Iniziativa del Cittadino: tutti gli appartenenti all'Unione Europea che desiderino mettere fine alla discriminazione dell'orientamento sessuale nell'istituzione del matrimonio civile possono firmare direttamente sul sito, in maniera sicura e veloce; serviranno solo i principali dati anagrafici e il numero di carta d'identità o passaporto.

Secondo il Regolamento (UE) n°211 approvato lo scorso 16 febbraio del 2011, infatti, presentando un milione di firme dei cittadini dell'UE si potrà presentare la modifica della legislazione comunitaria alla Commissione Europea. Il matrimonio omosessuale è al momento legalizzato solamente in Svezia, Spagna, Portogallo, Belgio e Paesi Bassi, mentre l'unione civile è presente in Danimarca, Finlandia, Regno Unito, Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Slovenia, Francia, Lussemburgo, Austria e Ungheria.
I paesi che quindi prevedono il matrimonio tra persone dello stesso sesso solo solamente cinque su ventisette paesi UE: quelli che non considerano neanche l'unione civile sono ben undici, tra i quali spicca l'Italia.
La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, però, sancisce nell'articolo 20 l'uguaglianza di tutti i cittadini europei di fronte alla legge e nell'articolo 21 proibisce specificatamente la discriminazione a causa di << ... sesso, razza, colore, origine etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni, opinioni politiche o di qualunque altro tipo (...) dell'età o dell'orientamento sessuale>>. Appare scandaloso quindi che non sia permesso il matrimonio, essendo questo divieto in evidente controsenso con l'articolo appena citato.

Questa iniziativa è promossa da ExpoGays.com e sarà presentata al Regolamento Europeo per un Comitato dei Cittadini dell'Unione: una volta registrato questo Comitato, si chiederà ai firmatari di confermare la sottoscrizione.
E' un'iniziativa importante, fondamentale non solo per le persone omosessuali, ma per chiunque creda nella democrazia e nei diritti fondamentali dell'uomo.


Sollecitiamo tutti la proposta della Direttiva Europea che regola il matrimonio nell'ambito dell'Unione Europea senza discriminare a causa dell'orientazione sessuale! Firmate, fate firmare e pubblicizzate l'iniziativa!

venerdì 17 giugno 2011

'The edge of glory', con semplicità e affetto... Lady Gaga


Stanotte è uscito puntualmente il nuovo videoclip firmato Lady Gaga: 'The edge of glory', visto dai cittadini americani in premiere ad un talent show.
Ora, inizialmente si rimane basiti, disorientati. Il video non sembra venire dalla mente di 'Bad Romance' e 'Born this way', ma piuttosto da una Gaga senza fantasia, senza più idee, senza più nulla da dire.
Diamole però il meritato beneficio del dubbio e riflettiamo: 'The edge of glory' era già in quanto canzone diversa dalle altre creazioni, aveva già quell'aura emblematica di semplicità; e come esprimere questa normalità se non con un video in cui la cantante cammina, balla e canta in mezzo ad una strada tipicamente new yorkese? Giusto, giusto. La cosa torna.
Secondo punto che in queste ore torna spesso nei commenti di twitter è la presenza nel video di Clarence Clemons, mitico sassofonista della E street Band di Bruce Springsteen, colpito qualche giorno fa da ictus cerebrale. Possibile che Gaga abbia voluto togliere un po' di fronzoli alla clip per dedicarlo al musicista? Sì, decisamente. Si spiegherebbe il cambio di regia last minute che l'opera ha subito (da Kahn, regista già di 'Lovegame', la regia è passata direttamente alla House of Gaga).
Non credo però sia solo questo: mi ricordano alcuni amici del web che la canzone era dedicata al nonno defunto. Nel video, riguardandolo una terza volta con questa informazione in testa, Gaga indica effettivamente spesso in cielo, guarda la telecamera come se stesse cantando per qualcuno in particolare. Anche questo torna, e sinceramente un po' mi intenerisce. La star internazionale torna nei vicoli newyorkesi per cantare e ballare, senza una coreografia, senza corpo di ballo, senza costumi eccessivi, senza effetti speciali. Non credo però, come molti suggeriscono, che quella nel video non sia più Lady Gaga, ma Stefani Angelina Germanotta: no, Gaga è lì, decisamente... ha però scelto di smontare tutta la sovrastruttura di significati e metafore che generalmente popolano i suoi video per puntare alla semplicità dell'unico messaggio da far passare... quale poi sia questo messaggio io non lo so, ma d'altro canto, non è rivolto né a me, né a voi...

martedì 14 giugno 2011

LEGITTIMO GODIMENTO


Referendum popolare: tutti i capoluoghi raggiungono il quorum, la maggioranza di sì è ovviamente stracciante, le leggi sulla privatizzazione dell'acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento sono abrogate. Berlusconi, con la sua propaganda del non voto, ha perso. Berlusconi, con l'ennesimo tentativo di far passare una legge ad personam, ha perso. Berlusconi HA PERSO.

domenica 12 giugno 2011

No matter gay, straight, or bi, lesbian, transgendered life, we were born this way!


"Questa non e' solo una festa, e' veramente l'essenza dei diritti fondamentali. Siamo qui oggi per difendere l'amore", così Lady Gaga ha acceso gli animi del Circo Massimo di ieri sera: ragazzi e ragazze, uomini e donne, bambini con le loro famiglie (rainbow e non) che dalle 16 avevano manifestato sotto il sole tra i mille colori della parata sono stati ricompensati da queste parole e dalla musica dell'artista, che contrariamente alle aspettative, dedica qualche minuto in più al pubblico di Roma regalando a tutti non sono la stupenda e già prevista 'Born This Way', ma anche l'ultimo singolo 'The edge of glory', sempre in una meravigliosa versione acustica, con la quale ha infatti salutato il pubblico.
Ma ieri non era, come lei stessa ha più volte sottolineato, il giorno del concerto gratis di Lady Gaga; no, non eravamo noi ad essere lì per lei, ma la nostra Mother Monster ad essere presente per noi. Noi, popolo glbt (ma non solo!) che combatte per i propri diritti insieme a tantissime persone che, comprendendo la necessità di certi diritti fondamentali, hanno partecipato e si sono mischiati sotto la bandiera rainbow; è questo che dichiara di fare Lady Gaga ("Mi chiedono 'quanto' sono gay. Questa domanda non ha senso. Io sono una che sente l'obbligo morale di fare del mondo un posto migliore") ed è questo che hanno fatto le numerose famiglie "tradizionali" e le tantissime coppie e persone eterosessuali presenti; ma soprattutto, è questo che ha fatto Roma, che con la sua gente festante e sorridente sui marciapiedi, alle porte dei negozi, dei bar, alle finestre dei palazzi, ci ha accolto e fatto sentire ben accetti e supportati.
Un milione di persone, 39 carri, tanti colori, un'infinità di glitter e bandiere; non si contano le associazioni e i partiti che hanno dato il loro appoggio alla manifestazione: dai carri dell'Arcigay, dell'Agedo, del 'Cassero' di Bologna e del 'Mario Mieli' di Roma, al trenino delle 'Famiglie Arcobaleno' e alle numerose bandiere di PD, Sel, NOVat, UAAR, Amnesty International,Democrazia Atea e persino Futuro e Libertà.
Alla testa della manifestazione conducono le moto del GAM (Gruppo Alternativo Motociclisti), subito dietro lo striscione dell'EuroPride, portato avanti da Nichi Vendola, Wladimir Luxuria, Anna Paola Concia e compagna, Grillini e tanti altri rappresentanti.
La giornata è calda e soleggiata, la colonna sonora è di Lady Gaga, della Carrà e di Madonna, lo scenario è la Roma dei fori imperiali e del Colosseo.
Unico e non riuscito episodio di contestazione quello di Forza Nuova: due o tre ragazzi cercano di srotolare degli striscioni dal Colosseo, senza però riuscire a far leggere per più di due secondi la scritta 'Roma capitale della tradizione'.
Gli striscioni non sono ancora del tutto stesi che qualcuno dall'interno del Colosseo li fa scappare e ritira i tre lenzuoli, osannato dalla testa del corteo che stava assistendo.
Insomma, i pomodori previsti non hanno macchiato la manifestazione né tanto meno il vestito Versace di Lady Gaga: tutto è filato tranquillo e allegro, con l'unica amarezza del pensiero che questo milione di persone, per ora, non vengono rappresentate e tutelate dallo stato italiano.


GRAZIE A TUTTI E GRAZIE LADY GAGA!!!

venerdì 10 giugno 2011

"... decidere se non fare le centrali nucleari o protestare dopo per non averle vicino casa." by Spinoza

Salve gente,

Che dire, è stato decisamente un periodo pieno di notizie, novità e stravolgimenti politici. Ma andiamo con ordine.

Provinciali e comunali di fine maggio: un successo imprevedibile, o quanto meno, nel quale non avrei mai creduto! Già la vittoria di Merola a Bologna mi era parsa un miracolo, ma che addirittura Pisapia potesse dare un tale smacco alla Moratti e che De Magistris riscuotesse cotanto successo a Napoli, questo proprio non l'avrei neanche potuto immaginare nei miei sogni più felici. Un bel momento politico, non c'è che dire: mi sono persino goduta la presenza di Porro e Belpietro su la7 da Mentana! Ovviamente la cosa più divertente è stata analizzare le reazioni dei berlusconiani: non tanto i titoloni apocalittici di 'Libero' ("E ora tenetevi i comunisti!") ma piuttosto quelle stile Ferrara e Feltri, affranti e inginocchiati al cospetto del loro Cavaliere, invocando un miracolo per poter risvegliare il loro beniamino. Sì, me la sono proprio goduta.

Referendum 12/13 giugno: passata la sbornia elettorale, ecco un nuovo voto, più complesso del precedente, visto che in quanto referendum per essere valido deve raggiungere un quorum che però continua ad essere ostacolato dalla pubblicità anti voto dello stesso governo (la metafora di Di Pietro dell'altra sera è perfetta per chiarire cosa non vada in questo concetto: i credenti sono liberissimi di non andare a messa, ma che il prete stesso dica loro di saltarla è a dir poco anacronistico!). Inutile ribadire l'importanza del voto in sé ( siamo in una repubblica democratica proprio grazie ad un referendum!) e tanto meno credo ci sia bisogno di ricordare quanto le leggi che andremo ad abrogare (si spera!) siano pericolose e assurde.
Votate sì, sì, sì, sì (un orgasmo!) oppure godetevi pure l'aumento del costo dell'acqua, che da elemento comune quanto l'aria e il sole diventerà privato come il petrolio, mentre i criminali che la controlleranno non saranno processati per i reati da loro commessi per improvvisi "impegni istituzionali" (Bungabunga con premier russi, ad esempio...) interrotti forse dall'eventualità del disastro nucleare; in uno dei paesi più sismici dell'Europa ci vorrà poco affinché arrivi l'ennesimo terremoto di terza generazione come quelle italiane, le più arcaiche future centrali nucleari di questo mondo.



E ora spazio a notizie più frivole!

Glee: Profonda delusione per l'ultima puntata della seconda stagione del telefilm più seguito di quest'anno.
E' vero che dagli autori di 'Popular' tendo ad aspettarmi sempre qualcosa di più, però credo che stavolta sia stato obiettivamente deludente non solo per gli standard del telefilm, ma in assoluto. La storia di Finn e Rachel, che già non brilla di innovazione e simpatia, ha occupato troppo spazio e troppo pesantemente: è inutile, il personaggio del quaterback Hudson continua a non essere ben delineato, non ha né simpatia né tanto meno fascino, è un belloccio poi non tanto belloccio, insulsino, con una bella voce ma non di certo uno stratosferico talento; il tutto non sarebbe poi tanto grave se non fosse per il fatto che su questo si basa uno dei personaggi principali, il Dawson della nostra baita, l'ammazza vampiri della nostra Sunnyndale, il Lucas del nostro one tree hill, il Brandon delle nostre colline di ricconi losangelini. Insomma, per ora Finn non ha per niente l'aria da leader che al contrario continuano ad appioppargli, figuriamoci se può avere la responsabilità di tutta l'esibizione delle New Directions! Ma dico io, hai la voce di Mercedes, hai la peculiarità di un Kurt, hai il sex appeal della coppia Brittany/Santana, hai la "simpatica antipatia" di una Queen, puoi tirar fuori di tutto insomma... e mi metti un duetto banale dell'uomo più impedito nei movimenti dai tempi di Homer Simpson, e di una povera Rachel, che nell'innamoramento per questo insulsone perde tutta l'unicità del suo personaggio?
Sbagliato, sbagliatissimo: sbagli nell'esibizione, sbagli a perorare questa storia delle "original songs" ( puoi farlo solo se hai dei compositori geniali o se lo fai per una sola puntata spremendo tutte le idee in due o tre canzoni), sbagli nel non puntare sul coming out di Santana e sbagli nel pensare che qualche immagine di Manhattan possa trasmettere l'atmosfera newyorkese.
Peccato, davvero un peccato...

Euro Pride 2011: Finalmente il Gay Pride! Uno degli eventi da me più attesi ogni anno, che domani si tingerà di europeo ma soprattutto... di GAGA!
Ebbene sì, come ormai tutti sanno la nostra Mother Monster verrà a farci visita sul palco del Circo Massimo con la sua 'Born this way', spendendo due parole sulla situazione della popolazione GLBT in Italia. Inizialmente la notizia era trapelata tra noi volontari del Cassero come una "possibile sorpresa" che il presidente dell'Arcigay voleva fare ai partecipanti della manifestazione. Inutile dire che sul momento ci era parso solo un miraggio, qualcosa su cui fantasticare ma che non avremmo mai visto accadere nella realtà. E invece, qualche giorno dopo la notizia esce in quanto ufficiale su tutti i quotidiani nazionali. Non posso neanche esprimere la sensazione di felicità e soddisfazione del momento in cui ho realizzato che Gaga sarebbe stata presente all'Euro Pride. Felicità in quanto sua fan, ma non tanto per la possibilità di un concerto gratis, ma piuttosto per la conferma della grandezza dell'artista e della persona Gaga, in cui da tempo sto credendo. E soddisfazione, non tanto per il concerto in sé ( che sarà brevissimo) ma piuttosto in quanto partecipante e volontaria che vede la sua passione e il suo impegno ripagato e considerato.
Non credo di dover dir molto per quanto riguarda le polemiche scatenate da soggetti come Buttiglione e Binetti sulla presenza di Lady Gaga, la quale, a quanto pare, potrebbe offendere la Costituzione (che per la signora Opus Dei recita 'il matrimonio è tra un uomo e una donna' e non 'La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità famigliare.') e dichiarare odio verso il Papa. Buffo. Come se non fossero loro ad offendere la Costituzione ogni giorno con la loro anti laicità, ma soprattutto come se la stessa Lady Gaga non avesse dichiarato mille volte di essere profondamente cattolica: dimostrazione del fatto che chi dogmatizza la propria vita in una religione come la Signora CilicioETavolaDiLegnoPerDormire, finisce spesso con schematizzare tutto il resto in pregiudizi colmi di ignoranza.


Alla prossima con un po' di foto dall'Europride e altre nuove notizie!



Ciao AnnoZero! A Presto su la7!




sabato 14 maggio 2011

International Day Against Homophobia and Transfobia

Salve gente,

Inizio questo post riagganciandomi subito a quello precedente, visto che l'altro giorno ho potuto leggere un' ulteriore risposta all'articolo di Michele Serra da parte del Fatto Quotidiano. Il punto più interessante e chiave dell'articolo recita così:

"Cardinale e gay si rivedranno. L’iniziativa delle veglie di preghiera è stata pungolata da un commento acidulo di Michele Serra, che si è domandato perché la comunità gay si ostini a -chiedere asilo ad una comunità (la Chiesa cattolica) che considera l’omosessualità non solo una colpa, ma una malattia-. La risposta è semplice. Perché non si tratta di una lobby esterna che vuole forzare l’ingresso nel tempio, ma di credenti che vogliono essere riconosciuti nella loro casa di preghiera. Perché Giulia, una lesbica di Firenze, non vuole trovarsi a una riunione parrocchiale e sentire il prete esclamare -basta con questi uomini effeminati e donne mascoline a bischero-. Il cattolicesimo quotidiano sta cambiando. Parecchi esponenti ecclesiastici possono dire come il cardinale Martini: -Tra i miei conoscenti ci sono coppie omosessuali, uomini molto stimati e sociali. Non mi è stato mai domandato né mi sarebbe venuto in mente di condannarli-".

Ora, non dubito che il cattolicesimo stia cambiando o che possa cambiare, o ancora che in un certo senso lo "debba" ai suoi fedeli; il punto mio e di Serra era un altro: non è detto e non è storicamente constatato, ma soprattutto, non fa parte dello statuto della CC cambiare i suoi dogmi. E l'omofobia ne fa parte, come il no al divorzio o al preservativo: la società richiederebbe che la Chiesa si modernizzasse su queste faccende, ma non è certo lei a comandare su dogmi che, se non sbaglio, dovrebbero venire 'dall'alto'. Insomma, miei cari cattolici, non è il vostro Dio a fare le regole? Non le ha scritte in un bel librino sacro santo? E per voi Cattolici, non è il papa il miglior interprete di quelle regole? Per voi, non è la Chiesa Cattolica Apostolica Romana a decidere e a spiegarvi le parole arcaiche del Testamento e a decretare quale possa essere il misterioso Piano Divino? E allora fatevene una ragione!

Mentre vi disperate perché la vostra religione dell'omino fantasma, dell'unicorno rosa invisibile, non vi riconosce in quanto omosessuali, in Uganda è lo stato stesso (quello per il quale, in teoria, le leggi si dovrebbero basare sul consenso e sulla razionalità) a non farlo. In questo momento, infatti, non stanno discutendo su come commemorare gli omosessuali uccisi, ma su come ucciderli meglio e più crudelmente a suon di LEGGE. Ebbene sì, si sta votando per la PENA DI MORTE PER OMOSESSUALITA'. Ora, contando sul fatto che per ora in Italia si sia ancora un po' lontani da questo, per ora a noi non rinnovano le patenti... vabbé! Eh sì, è accaduto di nuovo: dopo il caso di discriminazione di Catania, ecco che anche a Brindisi, dopo undici anni di regolare patente, il signor X si è visto negare il rinnovo a causa di una fantomatica malattia... vi devo esplicare di quale malattia si tratta? Ma la sodomia, ovviamente! Non credo ci sia molto altro da dire a riguardo... se volete, commentate!

Ma ora passiamo a notizie un pochino più gay friendly!

In occasione delle Giornata Mondiale contro l'omofobia in molti comuni si sta organizzando una settimana di commemorazione, dal 16 al 21 maggio. Ovviamente anche il Cassero, a Bologna, ha preparato numerose iniziative raggruppate sotto il titolo 'TAKE CONTROL!'. Penso sia inutile ribadire quanto queste giornate siano fondamentali per noi omosessuali come per tutte quelle persone che semplicemente vorrebbero vedere rispettati i diritti fondamentali di tutti, primo in ordine di importanza: quello alla vita. Aderite in massa, sono tutte iniziative divertenti e originali! (sul sito dell'Arcigay che ho linkato sopra potete vedere l'elenco dei comuni che aderiscono alla settimana contro l'omofobia e le eventuali feste e attività a cui partecipare).

E sempre in tema (non credo a caso, tra l'altro) è arrivato il nuovo episodio di Glee 'Prom Queen'. Dico 'sempre in tema' visto e considerato che è quasi un'intera stagione che nel telefilm vengono intelligentemente affrontati i temi del bullismo, dell'omofobia e del coming out.

!!!!!!!!!!!!!!!SPOILER!!!!!!!!!!!!!!!!

Quest'ultimo stupendo episodio ha visto il ritorno di Jesse, che per quanto non rientri tra i miei personaggi preferiti, è sicuramente la voce maschile più interessante, o comunque, di mio gusto :-) Ben venga quindi il duetto con Rachel sulle note di 'Rolling in the Deep' di Adele.

Ma l'episodio non ruota tanto su questo ritorno o sul triangolo Finn, Rachel e Quinn, ma piuttosto sull'attesissimo momento finale, con l'assegnazione del titolo di Re e Reginetta: difficile da non rendere prevedibile, ecco che invece gli avvenimenti stupiscono tutti. Karowsky vince la corona da Re, mentre lo scettro da Reginetta viene consegnato alle sconvolte mani di Kurt, riportandolo alla realtà omofobica e bigotta che ormai sembrava aver dimenticato. Ma il mio pensiero, lo ammetto, è andato, come sempre più spesso negli ultimi tre episodi, all'atteso coming out ( o anche outing, a sto punto) di Santana... che però non c'è stato! Confido, ma in parte temo (sarebbe un po' scontato, no?) in un super finale pieno di dichiarazioni strappa lacrime per le Nazionali di New York!

E infine, per chiudere definitivamente il post vi lascio con due chicche: il nuovo singolo di Lady Gaga -The Edge of Glory ( per il quale ho ancora un po' di riserve... a breve la recensione :-D)


e il link ad una buonissima iniziativa dell'UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti): Filosofia per bambini.

Per Sofia la filosofia era terribilmente eccitante perché riusciva a seguire tutto con la propria testa, senza essere costretta a ricordare quello che aveva imparato a scuola. Giunse così alla conclusione che in realtà la filosofia non era qualcosa che si può imparare; si poteva invece imparare a pensare filosoficamente.

(J. Gaarder, Il mondo di Sofia)


lunedì 9 maggio 2011

La Curia di Palermo rifiuta la veglia per le vittime dell'omofobia... ma va'?!?



Salve gente,

Leggendo un po' di notizie sul web (quando avrò uno stipendio fisso e decente mi permetterò il sacro santo giornale mattutino, per ora però, tocca usare le risorse che internet offre...) arrivo quasi subito a questa, da un articolo di Repubblica.
L'inizio dell'articolo così recita: "La Curia di Palermo vieta una veglia di preghiera per le vittime dell'omofobia, in programma il 12 maggio nella parrocchia di Santa Lucia. Un appuntamento organizzato da "Ali D'Aquila", un gruppo di cristiani gay e lesbiche, nell'ambito delle celebrazioni
per il Palermo Pride 1, e che aveva potuto contare sull'appoggio del parroco, don Luigi Consonni.
Al religioso, un missionario comboniano, è arrivato però lo stop dall'alto: l'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, e il vescovo ausiliare, Carmelo Cuttitta, gli hanno imposto di ritirare l'autorizzazione per l'utilizzo dei locali della parrocchia. Un divieto che è stato ispirato ai principi contenuti nella Lettera ai vescovi della chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali dell'1 ottobre 1986, firmata dall'allora cardinale Joseph Ratzinger, e
che prevede "la cura pastorale" degli omosessuali, con l'assistenza di medici e psicologi".
Mi informo meglio e trovo subito due collegamenti molto interessanti: uno, sempre dal sito di Repubblica, alla mitica Amaca di Michele Serra e
un altro al sito Queerblog, nel quale, neanche a farlo apposta, trovo una sorta di risposta all'articolo del giornalista di cui avevo appena letto l'opinione.
Ora, il mio primo istinto, da fan di Repubblica e soprattutto di Michele Serra, era stato quello di difenderlo in toto dalla critica mossagli; sfortunatamente, alcuni punti sollevati dal blog GLBT non erano del tutto erronei.
Come potete leggere dal titolo, infatti, sono anche io, come Serra, del parere che
non ci si possa aspettare granché da un'istituzione, quale è la Chiesa Apostolica Romana, che da sempre ha istigato l'odio e il disprezzo per gli omosessuali; insomma, leggendo la notizia la mia prima esclamazione è stata: "Embeh? Che vi aspettavate?".
Il Queerblog a questo punto porta a suo favore un argomento che è andato un po' a smontare quella che era stata la mia prima impressione, ovvero:
nella Lettera del 1986 suddetta, oltre ai principi sulla cura pastorale delle persone omosessuali
, al punto numero 10 si legge: "Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto di espressioni malevole e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria di ogni persona dev’essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni".
Effettivamente a questo punto le proteste inutili e incomprensibili a cui fa riferimento Serra, diventano certamente più chiare e logiche: una Chiesa che, per quanto li definisca "malati", decide però che le violenze contro di loro sono da 'deplorare con fermezza' non so quanto più può permettersi di negare una veglia ai suoi fedeli.
Continuo a rifletterci sentendo che però questa conclusione non mi soddisfa, e che una gran parte di me è rimasta con l'articolo dell'Amaca...
Il punto credo sia questo: i gay cattolici possono continuare a sperare che la loro Chiesa la smetta di disconoscerli, di criticarli e di volerli curare, e certamente si può appellare alla facciata non violenta e di carità che ogni tanto questa cerca di rinfrescare; non credo però possano pretendere un cambiamento o anche solo una semplice azione come quella di una veglia per dei morti, fino a che continuano a far parte di un'istituzione vecchia e bigotta, conservatrice e retrograda, che comunque fa riferimento ad un pensiero religioso e quindi dogmatico.
E qui forse arriva Serra, non compreso dal Queerblog, consigliando ai gay cristiani di ascoltare le molte chiese valdesi e protestanti che invece al cambiamento e all'apertura mentale sono esercitate: per la Chiesa Cattolica il vostro Dio non vi vuole così, è inutile. Inventatevi pure tutto quello che volete, continuate a sperare che così non sia: le regole comunque le fanno loro; loro decidono di punire una cosa e non un'altra; loro decidono che un certo peccato è più grave di un altro; loro decidono cosa vedere e cosa non vedere.
Insomma, fatevene una ragione. Non siete voi a reinventare la religione cattolica. Il principio del 'sacerdozio universale' appartiene ai protestanti, non a voi.

venerdì 6 maggio 2011

"But in the cultural sense, I just speak in future tense, Judas kiss me if offensed or wear ear condom next time!"

Salve gente,

Finalmente ecco il video di 'Judas'!
Anche questa volta, come già per 'Born this way', Gaga è riuscita a dare un valore aggiunto alla canzone con il video ( inutile però aggiungere che per ora, per il nuovo album,
questo valore aggiunto salva le canzoni dalla banalità, cosa di cui 'Paparazzi' o 'Bad Romance' non ebbero affatto bisogno!).
Se la canzone risulta orecchiabile, perfetta per la discoteca e sa un pochetto di già sentito il videoclip è invece tutt'altro, come un'opera gagaiana che si rispetti.
La nostra Mother Monster ci offre una visione dissacrante (e sacrilega, a quanto ci dimostrano dalle ire di certe aree cattoliche) nel decontestualizzare l'atto forse più famoso del Vangelo, ovvero il tradimento di Giuda; niente di nuovo, se uno ha ben presente Jesus Christ Superstar (quello sì che l'hanno dato a Pasqua, senza turbare gli animi di nessuno, mi pare... i religiosi sono strani, bah!) e il modernizzato Romeo+Juliet di Luhrman (ma solo a me è parso che Rick Gonzalez aka Jesus ricordasse tantissimo John Leguizamo aka Tebaldo?).
Una banda di motociclisti in cui possiamo da subito - senza tanto background di catechismo - riconoscere i dodici apostoli (nel dubbio, infatti, hanno pure i nomi scritti con le borchie sulla schiena), Gesù, il boss, e la sua donna, per l'occasione incarnata da Lady Gaga aka Maria Maddalena.
Immagini stupende e di grande suggestione non mancano, ovviamente: Gaga che segnala al suo amato Gesù (stupendo con la corona di spine oro in testa!) il traditore Giuda, puntandogli contro una pistola che si rivela poi essere una sorta di rossetto color sangue, che segna le labbra del bacio del tradimento ( che seguirà subito dopo); qualche fotogramma mischiato verso la fine del video in cui si assiste al "battesimo" di Gaga - che più che Maria Maddalena ricorda Dita Von Teese nel video di Marilyn Manson 'Mobscene' - e al famoso lavaggio dei piedi, in cui però si intrufola anche Giuda, tanto per ricordarci che se <<...Jesus is my virtue, Judas is the demon I cling to...>>; e ovviamente il gran finale, la tormentata protagonista della vicenda, Maria Maddalena, che muore lapidata, ovviamente alla Gaga-maniera.
Ora, probabilmente non riesco a cogliere il lato blasfemo per il semplice fatto di non essere religiosa, nè tanto meno cattolica; però continuo a non riuscire nemmeno a comprendere vagamente il motivo che ha scatenato tutte le proteste nei confronti di questa canzone e in seguito di questo video. Anzi, mi è sorto addirittura il dubbio che stavolta (e solo stavolta) l'obbiettivo di Lady Gaga non fosse tanto di dissacrare, ma piuttosto di mostrare come in tutto quello che fa ci siano due aspetti fondamentali della sua religione: il peccato e la redenzione.

Ma sbaglierò, sicuramente... non sono brava ad interpretare i messaggi dei fedeli, a me sembrano fondamentalmente tutte cazzate.
A voi il video, divertente e bello, musicale e gagaiano... del resto possiamo anche fregarcene!

giovedì 5 maggio 2011

In vena di elenchi...

Salve gente,

Avete presente quando nei film il protagonista elenca le cose che più adora o che più detesta, riuscendo sempre incredibilmente a non essere banale (sebbene, in realtà, le cose banali sono quelle che più adoriamo...) e dire cose strane e complicate? Avrete quindi notato come queste cose, più intricate e particolari vengono descritte più danno un'aura di profondità o comicità ( a seconda dell'obbiettivo, ovviamente... ).
Bene, ora voglio creare un bell'elenco super profondo e simpatico anche io :-) Sennò che gusto c'è ad avere un blog? Sarò sincera, certo, ma allo stesso tempo farò la sofisticata come la moda insegna :-) (non dirò quindi l'amicizia, l'amore, i viaggi, la musica...).
Credo di essere stata abbastanza chiara, cominciamo:

10 cose che adoro (in ordine più o meno sparso):

1. Stringere con una mano le lenzuola del letto quando sono fresche (sempre fatto, sin da piccola);
2. Bere acqua fresca subito dopo aver mangiato della cioccolata;
3. I vecchi telefoni a rotella;
4. I video di willwoosh;
5. Il profumo delle edicole, delle cartolerie, delle librerie e dei cinema;
6. Le pagine lisce e lucide di certi libri;
7. Le vetrine di Sisley;
8. Il succo d'arancia delle Santal;
9. Tutto quello che si può trovare in una cartoleria;
10. La cioccolata calda, davanti ad un film, con pochi amici, mentre fuori piove.

10 cose che detesto (sempre in ordine più o meno sparso):

1. I camion dei rifiuti;
2. Chi parla al cinema;
3. Il tipo della feltrinelli al reparto di Filosofia;
4. Le canzoni stupide e banali di Jovanotti;
5. Gli ubriachi;
6. Arrivare in ritardo;
7. Mischiare il dolce con il salato;
8. Prendere l'autobus;
9. L'oro giallo nei gioielli;
10. I canguri! (mi suggeriscono :D )

domenica 1 maggio 2011

"I'm beautiful in my way, 'cause god makes no mistakes, I'm on the right track baby, I was born this way!"

Salve gente,

Mentre nella mia testa echeggia una 'Born this way' mixata con il nuovo singolo Gagaiano 'Judas', tante idee sfrecciano nella mia mente, in una catena di libere associazioni da fare invidia a Freud.

1. 'Born this way', l'ultima puntata uscita in streaming di Glee!!! Bellissimo episodio, all'insegna dell'orgoglio gay e più generalmente cartello pubblicitario per adolescenti emarginati dalla società (vabbè... esiste un episodio di Glee che non lo sia stato?) per via di quelli che quest'ultima etichetta come "difetti" o "problematiche".
SPOILEEEEEER!!!
Kurt tornato finalmente nel Glee Club del McKinley! Era da circa una decina di puntate che si respirava questa certezza futura, ma è stato comunque un gran momento, anche se, persino io (adoratrice del personaggio di Kurt ) ho avvertito un po' di esagerazione, di pathos forzato, sulle note del suo ritorno... troppo lunga la canzone cantata dal ragazzo ai suoi ritrovati compagni e onnipresente il suo personaggio nell'arco della puntata.
Stupenda invece la trovata di Santana con il bestione omofobo! E ancora più carina la parte finale, la maglia scritta male che Brittany dà alla sua spasimante e importante la decisione di quest'ultima di non prendere parte all'esibizione Gagaiana ( pur avendo, più volte nell'episodio, dichiarato la sua omosessualità!). Sto sempre più adorando quella gran gnocca di Santana!

2. A proposito di telefilm... sono ufficialmente una drogata persa! Tra 'Glee', 'Desperate Housewives', 'The Big Bang Theory' e 'Modern Family' non mi ricordo neanche più di respirare! Tutta colpa di Megavideo, ovviamente...
Poco male, almeno ho deciso di trasformare la mia droga in qualcosa di utile, rendendola la prossima attività del Gruppo Giovani Cassero http://giovanicassero.blogspot.com/2011/04/going-to-group-il-piccolo-schermo-si.html :-)

3. 'Born this way' è la canzone che i Gay Pride di tutto il mondo aspettavano da tempo. Scontato? Ovvio? Sarà, però non mi dispiace mai prodigarmi in lodi verso Lady Gaga, per quanto questa non sia la assolutamente la sua migliore canzone... ma comunque: oltre all'evidente manifesto della libertà di essere quello che si è, come si è nati o come ci si sente di essere e oltre ad essere cantata dall'icona gay del momento, la canzone è anche mortalmente, terribilmente e straordinariamente: GAIA! Una buona miscela di beat da disco, ritornello orecchiabile pop, frasi da striscione rainbow, (Don't be a drag, just be a queen!) il tutto unito dalla forte personalità ribelle di Gaga.
Perfetto!

4. Non vedo l'ora che arrivi l'Euro Pride di Roma! In genere sono sempre entusiasta per i Gay Pride, ma quest'anno lo sono doppiamente, visto l'importanza implicita nell'aggettivo 'Euro'. E visto che anche qui posso cogliere l'opportunità di pubblicizzare il blog dei Giovani Cassero, ecco l'editoriale che abbiamo scritto a proposito della manifestazione dell'11 giugno: http://giovanicassero.blogspot.com/2011/04/editoriale-per-leuro-pride-2011.html

5. Ho voglia di ascoltare 'Judas'... ecco una bellissima esibizione di Lady Gaga da Ellen De Generes (sì, lo so... sono terribilmente lesbica! ).


mercoledì 27 aprile 2011

Nuntio vobis gaudium magnum...



Salve gente,

Finalmente posso dire di aver visto 'Habemus Papam'! La prima idea che mi è sfrecciata in mente appena iniziati i titoli di coda è stata: ma in un film in cui cardinali, vescovi e guardie svizzere sono dipinti simpatici e divertenti come non mai, cosa può aver dato fastidio alla Cei? Voglio dire, capisco che la radicale "umanizzazione" della figura papale non sia proprio all'ordine del giorno della Conferenza Episcopale, ma... c'è di peggio! E anzi, uno come Moretti poteva fare MOLTO di peggio! Al contrario, mi sono ritrovata a guardare un film di un regista sì scettico ( il suo personaggio - il più divertente, a mio parere - si dichiara ben presto non credente ) ma allo stesso tempo molto rispettoso, che non mette mai in dubbio, come invece sarebbe stato molto facile fare, la fede dei protagonisti, ma solo il ruolo di rappresentanza e quindi, la parte
"istituzionale".

Il film procede con passo lento nella fase iniziale, per poi ritrovarsi con un passo molto più da commedia con la comparsa del personaggio di Moretti e, in misura ahimè ridotta, di quello di Margherita Buy, entrambi psicanalisti. Dico ahimè perché, proprio a voler trovare una pecca nel film, la superficialità con cui questi due personaggi vengono narrati e descritti è forse il difetto più grande; per quanto i personaggi di Moretti siano quasi sempre un caso a parte, venendo descritti già chiaramente dall'attore, con i suoi famigerati modi surreali e ossessivi, in questo film le due figure svolgono un ruolo particolarmente importante(quello dello sguardo "distaccato" e non da fedele ) che sarebbe stato divertente veder imposto, ogni tanto, su quello altrettanto magnetico di Michel Piccoli, il papa.
Comunque gran film, divertente, che rivedrei molto volentieri, ma che non si avvicina alla perfezione del 'Caimano'.